25 Novembre 2019 by Claudia Quintieri
Yvan Sagnet and his disciples Jeremiah Akhere Ogbeide, Papa Latyr Faye, Mbaye Ndiaye and Anthony Nwa-chukwu on the beach.
(©2019 Fruitmarket/Langfilm. Photo Thomas Eirich-Schneider)
Arti diverse alla Biennale Arcipelago Mediterraneo
“Giunta alla seconda edizione con un programma sempre più internazionale, trasversale ed inclusivo, la biennale di Palermo, BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, si conferma quale strumento capace di intercettare la visone della città e raccontarla nella sua prerogativa di capitale culturale del Mediterraneo. Artisti di fama internazionale, intellettuali e accademici si confrontano con artisti del territorio sul tema del superamento delle barriere. L’ÜberMauer come orizzonte simbolico di un nuovo umanesimo incentrato sui diritti della persona nell’era globale. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza lo sforzo del Comune di Palermo, il generoso impegno della Fondazione Merz e di TransEuropa, come di tutto il partenariato istituzionale che ha contribuito a redigere il programma ed ai quali va il mio più sincero grazie”, sono le parole di Andrea Cusumano, Direttore artistico di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo. Artisti provenienti da Turchia, Germania, Olanda, Iraq, Gran Bretagna, Cuba, Palestina, Libano, Messico, Cile, India, Iran, Israele e Albania arricchiscono il calendario della Biennale e si esprimono nel teatro, nella musica e nelle arti visive. La riflessione si basa sull’unione dei popoli, la vivacità di comunicazione tra le popolazioni, l’accoglienza e il dialogo. I Paesi affacciati sul mare da sempre vivono di scambi culturali, commerciali e mantenere una tradizione di complessità nello scambio è essenziale per la multietnicità. Questa seconda edizione della Biennale ha il titolo di ÜberMauer che parafrasa il nietzschiano Übermensch nella volontà di andare oltre ogni muro, nell’apertura verso l’altro ed il diverso, nel rendere un’unione solidale e la condivisione delle esperienze. Non a caso si è scelta, come data di inizio dell’evento il mese che celebra la caduta del muro di Berlino. Si vuole accentuare il concetto di persona che si identifica nella comunità. L’edizione di quest’anno si arricchisce della partecipazione di Transeuropa Festival, uno dei festival artistici e politici transnazionali più longevi d’Europa. Fondato nel 2007 a Londra, Transeuropa si svolge ogni due anni in una città europea diversa. Dopo Belgrado (2015) e Madrid (2017), l’edizione del 2019 approda a Palermo in collaborazione con BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo. E la Biennale si anima e si realizza in tutte le realtà interculturali cittadine e non necessariamente solo in spazi dedicati all’arte in senso stretto, con un core program a cura della Fondazione Merz e di European Alternatives al fianco dei quali si sviluppano eventi e sinergie con il territorio. All’interno di ÜberMauer gli artisti danno vita ad emozioni e coinvolgimenti dove presente, passato e futuro si fondono in una relazione in cui ciò che può sembrare estraneo diventa familiare e si attua in una interazione diretta. Palermo diventa protagonista di un convegno di creativi di diverse provenienze che si esprimono per l’evoluzione delle strutture sociali e per il bene della collettività. L’arte è ponte per la costituzione di un sogno, la pace tra le Nazioni nel rispetto di ogni particolarità. Il raggiungimento di una qualità di vita che abbracci la solidarietà tra i popoli è necessaria per la crescita intellettuale e spirituale.
Riguardo alla Fondazione Merz, presieduta da Beatrice Merz, bisogna dire che nasce come centro d’arte contemporanea nel 2005, con l’intento di ospitare mostre, eventi, attività educative e portare avanti la ricerca e l’approfondimento dell’arte. La Fondazione non lavora soltanto nella propria sede storica: oltre a progetti e collaborazioni con le maggiori realtà internazionali, sta attivando una nuova rete operativa e realizza eventi, non solo espositivi, nelle aree del Mediterraneo e della MittelEuropa, posti di confine, di accoglienza e confronto tra culture, popoli e tradizioni. Transeuropa parte anch’essa dalla celebrazione del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e presenta un ricco programma di mostre, conferenze pubbliche, musica dal vivo e concerti, coinvolgendo un gran numero di luoghi storici della città, artisti e relatori di livello mondiale. E se l’Italia si è recentemente distinta per le sue pulsioni nazionaliste, la città di Palermo racconta invece una storia di apertura e di sfida globale. È a questa storia che si collega il Festival.
Per celebrare la nuova edizione del BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo e di Transeuropa, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dichiara: “Palermo apre le braccia al Mediterraneo. Questa biennale parte dalla concezione che il Mediterraneo non sia un mare che divide ma un Arcipelago o un Continente di Acqua che unisce e che sempre più deve unire i popoli che lo abitano. L’arte ci ha dimostrato troppe volte di essere più avanti della politica, essa esprime libertà e promuove convivenza pacifica fra gli esseri umani, perché tenta costantemente di coglierne la natura, tutti diversi perché esseri umani e tutti eguali perché esseri umani. ”Io sono persona, noi siamo comunità” è la visione di Palermo, in alternativa a individualismi egoistici e alle soffocanti appartenenze a gruppi chiusi. “Io sono persona” perché ognuno deve vedere riconosciuti i propri diritti, la propria individualità ma questo non può che accadere in una ottica comunitaria in cui nessuno viene lasciato indietro. Tutti diversi e tutti uguali in una “casa comune”. Grazie a Fondazione Merz e a Transeuropa che hanno saputo leggere, oltre la polvere del passato, una città in cammino che si fa “casa comune”.
New Unions by Jonas Staal, Teatro Garibaldi. Transeuropa photo credits
by Maghweb for Transeuropa
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