È lì, nell’ombra dove i segni diventano ambigui e la memoria non può più tenere stretti insieme i nomi con le cose, che si infila lo sguardo, a occhi chiusi socchiusi, per vedere.
Guido Strazza
(Maria Lai 1996)
57° Biennale d’arte di Venezia 2017
Viva Arte Viva
Una biennale da sogno
di Vittoria Biasi
Roma 19. 03.2017
Gli appuntamenti programmati dalla biennale si arricchiscono di differenti emozioni, creano, come dice Christine Macel, un “campo prezioso e da proteggere […] luogo della libertà, della riflessione, del sogno e dell’utopia”. L’artista pranza, dialoga con il pubblico, legge passaggi delle sue opere preferite, crea un ponte tra sé e la propria personalità non come momento autobiografico, ma come condivisione di un territorio che ognuno potrà percorrere per arrivare altrove o a se stessi. Il progetto della biennale vuole costruire la spiegazione, la comprensione dell’opera cercando di toccare le emozioni da cui essa può essere stata concepita.
Il percorso espositivo si sviluppa intorno a nove capitoli: dal Padiglione degli Artisti e dei libri, e dopo il Padiglione dello Spazio Comune, Padiglione delle Gioie e delle Paure, Padiglione della Terra, Padiglione degli Sciamani, Padiglione Dionisiaco, fino al Padiglione del Tempo e dell’Infinito. I primi due padiglioni sono nel Padiglione Centrale e gli altri sette sono distribuiti dall’Arsenale fino al Giardino delle Vergini.
L’utopia dell’intento è una sfida da amare, è una cosmogonia in cui è bene tentare di approdare non per l’arte ma per l’uomo del nostro tempo.
Christine Macel, in modo più deciso rispetto le precedenti biennali, vuole rendere il pubblico consapevole di un percorso scandito, in capitoli precisi, in cui i temi sociologici, artistici, spirituali o tradizionali si muovono in un continuum filosofico, reale, impertinente come nella vita. Un sottile filo collega gli artisti proposti circoscrivendo un territorio comune, quasi centrale, utopico, di ricerca, di umanesimo. L’ideologia del valore, della costruzione unitaria affida agli artisti e all’arte la missione compensativa verso le esperienze globali di divisione, di muri dai foschi colori, di sorveglianze. La denominazione dei nove padiglioni sono segnali di un percorso d’emergenza per una società spenta ad alcune motivazioni. I centoventi artisti scelti da Christine Macel praticano la ricerca come senso estremo dell’arte, che trova le proprie origini in opere all’apparenza artigianali e in cui è racchiuso un mondo, ancora sconosciuto per alcuni suoi aspetti. L’orientamento della Biennale Viva Arte Viva ricorda l’intento dell’arte espresso da Guido Strazza a introduzione della monografia La barca di carta (1996) di Maria Lai: “E’ lì, nell’ombra dove i segni diventano ambigui e la memoria non può più tenere stretti insieme i nomi con le cose, che si infila lo sguardo, a occhi chiusi socchiusi, per vedere.”
La personale gratitudine al curatore va per la candidatura della Lai e di Salvatore Arancio, Riccardo Guarneri, Michele Ciacciofera, Irma Blank, Giorgio Griffa, artisti che hanno lavorato in silenzio pur essendo “maestri”, o “tesori viventi”, secondo un’espressione giapponese che ho letto di recente. Il progetto di Christine Macel riscatta l’apartheid di linguaggi come la ceramica, aprendo le porte a un materiale considerato ancora di seconda categoria, nobilitato dai riferimenti delle esperienze di Picasso o Fontana. In tal senso Salvatore Arancio conduce un’emozionante ricerca in cui congiunge la visione letteraria, come quelle di Ascott Robert Hope, all’esperienza della ceramica in cui imprime la poesia, l’incanto dei paesaggi interiori, filtrati da quelli circostanti. Teoricamente la preoccupazione del curatore mi sembra sia quella di assicurare una relazione con l’arte che nella sua totalità non dimentica la storia, le origini scritte nell’aria, nella lingua, nelle atmosfere delle culture. Nei pensieri affidati a frammenti di pagine di quaderni da prime classi per le scuole elementari, Maria Lai scrive “un’opera d’arte è materia intorno a un vuoto Contiene una piccola parte del grande spazio di cui è fatto l’universo. L’opera rende afferrabile l’infinito che altrimenti ci sfugge.” Irma Blank, italiana di adozione, segue l’espressività del segno-scrittura quale possibilità estrema per raggiungere il prelogico del dire e scoprire un senso altro. Il suo lavoro s’impagina con l’arte analitica di Riccardo Guarneri, con l’indagine sulla luce del colore, delle campiture acquerellate, quasi trasparenti e con il rigore filologico di Giorgio Griffa. La proposta di questi artisti sarà importante per scoprire, nell’immersione della biennale, l’attualità, la poesia, l’obbligatorietà della loro poetica. Il susseguirsi di opere è come comporre una libreria secondo un criterio: su questo aspetto sconosciuto si gioca il senso della biennale.
Questa si conclude con il progetto La Mia Biblioteca, ispirato al saggio di Walter Benjamin pubblicato nel 1931. Christine Macel ha dichiarato di aver chiesto agli artisti invitati in biennale di compilare la lista delle loro letture preferite, ispirandosi, per questa sezione, a Walter Benjamin in Aprendo le casse della mia biblioteca. Discorso sul collezionismo. Il progetto sarà visibile nella mostra del Padiglione Centrale e riprodotto in catalogo. Questa biblioteca sarà ospitata nel Padiglione Stirling nei Giardini e sarà messa a disposizione del pubblico. Gli artisti certamente segnano le strade. E’ doveroso ricorda a tal proposito Il Partenone dei libri proibiti dell’artista argentina Marta Minujín, che attraversa e coinvolge tempi storici, popoli, lingue, culture, ideologie in un’affermazione trionfante del pensiero in modo libero, diretto e che sarà alla 14° edizione di Documenta di Kassel, intitolata Learning from Athens.
LINKS
Testo Paolo Baratta
Artisti invitati
Calendario Biennale 2017
INFO
57. Esposizione Internazionale d’Arte
VIVA ARTE VIVA
13 maggio > 26 novembre 2017
Sarà aperta al pubblico da sabato 13 maggio a domenica26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale, la 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 10, 11 e 12 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 13 maggio 2017.
La Mostra sarà affiancata da 85 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (prima volta da solo).
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, sarà curato quest’anno da Cecilia Alemani.
Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57. Esposizione.